domenica 28 settembre 2008

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La fauna del Parco Nazionale dello Stelvio
La flora del Parco Nazionale dello Stelvio

Val di Viso

Questo itinerario, nel territorio bresciano del Parco, prevede un percorso ad anello percorribile a piedi in circa 4 ore e mezza. Consente l'osservazione di varie componenti del paesaggio con stupendi scorci panoramici tra gli antichi nuclei abitativi relitti testimoni dell'economia di queste vallate, caratterizzata per secoli dalla pastorizia. Presenti numerosi reperti della Prima Guerra Mondiale tra cui trincee, rifugi e fili spinati.
Raggiunto l'abitato di Pezzo, si prosegue a piedi lungo una strada militare che si inerpica a raggiungere il Rifugio Bozzi, in prossimità del laghetto di Montozzo. Dal rifugio si prende il sentiero dell'Alta Via Camuna che conduce all'altopiano di Ercavallo (2.621 m s.l.m.) dove sono localizzati undici piccoli laghetti alpini le cui rive sono caratterizzate dall'elevata varietà floristica con possibilità di osservazione di esemplari abbastanza rari. Questo luogo, inoltre, consente di ammirare uno splendido panorama sui gruppi dell'Adamello e della Presanella e sul Corno dei Tre Signori. La discesa verso sud conduce in prossimità del torrente, affluente dell'Oglio, lasciato il quale si attraversano pascoli costellati da numerosissime tane di marmotta. Velocemente si cala a valle raggiungendo senza difficoltà la stradicciola di fondovalle che riporta a Case di Viso.


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Valle Zebrù

La più conosciuta tra le vallate del Parco Nazionale dello Stelvio per la bellezza del suo paesaggio, la Val Zebrù merita sicuramente una visita.
Superato l'abitato di Madonna dei Monti, in Valfurva, si lascia l'automobile presso la località Niblogo da dove si diparte una carrareccia che in circa 5 ore di cammino conduce al Rifugio "V Alpini", posto alla base della Vedretta dello Zebrù, sulle pendici meridionali dell'omonima vetta.
L'itinerario a questo punto può seguire due varianti. La prima possibilità è quella di ritornare al punto di partenza ripercorrendo il medesimo sentiero; un'interessante alternativa consiste nell'affrontare il tracciato che collega il Rifugio "V Alpini" con la Val Cedec passando per il Passo di Zebrù, a livello del quale vale la pena di soffermarsi per godere di un panorama incomparabile sulla dorsale delle "Tredici Cime" che dal Monte Cevedale giunge fino al Pizzo Tresero, dominando il bacino del ghiacciaio dei Forni.


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Dal lago di San Giacomo a Livigno

L'itinerario, privo di difficoltà e percorribile in circa 4 ore, attraversa una delle vallate più interessanti del Parco per l'aspetto floristico, geomorfologico e paesaggistico. Raggiunta in macchina l'estremità occidentale del lago artificiale di San Giacomo, in Val Fraele, si prosegue a piedi sulla carrareccia costruita durante la prima guerra mondiale che risale la Valle Alpisella fino al Passo omonimo (2268 m), a livello del quale corre la linea spartiacque di due grossi bacini idrografici: quello del Po da una parte e quello del Danubio dall'altra. Lasciato alle spalle il Passo, si inizia la discesa verso Livigno, lungo un percorso che attraversa ruscelli e torrenti le cui acque iniziano qui un lungo viaggio verso il Mar Nero. Se la salita si snoda attraverso distese verdeggianti di pascoli tra cui sgorgano le acque sorgive dell'Adda, il secondo tratto del percorso conduce l'escursionista tra boschi di larice e pino mugo, con incantevoli scorci sul lago di Livigno.

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Sentiero glaciologico del Centenario

Realizzato nel 1995 per ricordare il centenario della fondazione del Comitato Glaciologico Italiano, il sentiero si snoda nella Valle dei Forni, in Valfurva, alla scoperta del ghiacciaio omonimo e della sua storia.
Il percorso, lungo circa 8 km, non presentando particolari difficoltà, in condizioni normali è accessibile a tutti e richiede un tempo di percorrenza di 6 ore.
Dal rifugio dei Forni (2.176 m s.l.m.) ci si incammina verso il Rifugio Branca risalendo la vallata sulla destra orografica. Superato il tratto a cavallo della grossa morena laterale, si giunge al ghiacciaio e lo si attraversa nella parte inferiore per raggiungere il versante di sinistra della valle, lungo il quale decorre il sentiero da percorrere in discesa per tornare, dopo un tragitto ad anello, al Rifugio dei Forni.
L'itinerario è caratterizzato dalla segnalazione di 10 punti di sosta dai quali è possibile osservare le più importanti testimonianze della vita presente e passata del Ghiacciaio dei Forni. Piccoli cartelli informativi contribuiscono, con discrezione e nel maggiore rispetto ambientale possibile, a spiegare all'escursionista le forme del territorio derivanti dall'attività glaciale.


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Itinerari settore lombardo

A causa dell’estensione del Parco e della diversità di itinerari possibili, viene proposto il settore lombardo, con la descrizione delle vie d’accesso, dei paesi, delle valli, delle montagne più significative e dei percorsi naturalistici consigliati.

Visita al parco

Guide Parco

Il modo migliore per visitare il Parco è affidarsi ad una “Guida del Parco”.
Le "guide parco", guide alpine particolarmente qualificate da appositi corsi di aggiornamento, accompagnano escursioni a carattere naturalistico che si organizzano durante tutte le stagioni lungo i sentieri dell’ area protetta. Particolare attenzione è dedicata all'attività rivolta alle scolaresche, per le quali, durante il periodo primaverile e autunnale, si organizzano escursioni mirate ad educare i ragazzi al rispetto dell'ambiente e alla scoperta delle specie floristiche e faunistiche che vivono nel territorio del Parco Nazionale dello Stelvio.

Settore Lombardo

Guide Alpine "Ortler - Cevedale"
Via al Forte, 14 - 23032 Bormio (SO)
Tel. 0342/910991

Guide alpine della Valle Camonica
Corso Milano - 25056 Ponte di Legno (BS)
Tel. 0364/91301


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